Manutenzione della caldaia: tutto quello che bisogna sapere
È arrivato l’autunno. I condizionatori si fermano in attesa che torni l’estate. Dopo qualche mese di meritate ferie, invece, per le caldaie è il momento di mettersi a lavoro. Prima di entrare a pieno regime per alcune di esse è necessario un piccolo check up per verificare che tutto funzioni perfettamente. Di cosa stiamo parlando? Ovviamente della manutenzione della caldaia: oggi vi spiegheremo in maniera chiara e precisa quando bisogna effettuarla e quanto costa.
Con l’entrata in vigore del DPR 16 aprile 2013, n. 74 (GU n.149 del 27-6-2013) la normativa italiana sui controlli dell’efficienza energetica si è adeguata alle direttive europee. Ecco cosa prevede:
Manutenzione della caldaia: chi è il responsabile?
Secondo la legge il responsabile dell’impianto (ovvero colui che deve provvedere alle operazioni di controllo e di manutenzione ordinaria) è:
- l’occupante, in caso di singole unità immobiliari residenziali;
- il proprietario, in caso di singole unità immobiliari residenziali non locate;
- l’amministratore, in caso di edifici dotati di impianti termici centralizzati in condominio;
- il proprietario o l’amministratore delegato in caso di edifici di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche.
Manutenzione della caldaia: la frequenza
La frequenza del controllo ordinario è decisa dall’installatore (per i nuovi impianti) e dal manutentore (per gli impianti esistenti), tenendo conto delle istruzioni fornite dalle case produttrici delle caldaie.
Manutenzione della caldaia: controllo fumi
Il controllo dell’efficienza energetica, comunemente noto come il “controllo fumi”, non è considerato un intervento di manutenzione ai fini della sicurezza. Il “controllo fumi” deve essere eseguito dagli operatori abilitati nel rispetto della normativa vigente.
Manutenzione della caldaia: la documentazione
La normativa impone al manutentore di scrivere un rapporto tecnico dove indicare le operazioni di controllo necessarie per garantire la sicurezza dell’impianto e la frequenza della manutenzione ordinaria. Nella documentazione l’operatore dovrà annotare le manutenzioni già svolte, quelle da effettuare per consentire l’utilizzo sicuro dell’impianto e la data prevista per il successivo intervento.
Manutenzione della caldaia: quanto costa?
Non esistono quotazioni fisse. Ciascun opertatore applica le proprie tariffe a seconda dei contratti che stipula con il cliente di volta in volta. I contratti base prevedono la sola manutenzione e il controllo di efficienza energetica. I contratti più strutturati prevedono estensioni di garanzia, pezzi in sostituzioni inclusi, servizi reperibilità ecc…
I prezzi possono variare dagli 80 ai 150 Euro. Vi consigliamo di diffidare dalle super offerte a prezzi stracciati. La manutenzione ai fini della sicurezza e i controlli di efficienza energetica sono cose da professionisti. In gioco ci sono la sicurezza delle persone e la salute dell’aria che respiriamo: non dimenticatelo.
Manutenzione della caldaia: chi deve pagarla?
Chi è in affitto spesso si trova a dover discutere con il proprietario di casa per stabilire a chi spettano le spese per gli interventi di manutenzione e riparazione della caldaia. La questione è più semplice di quel che sembri. La spesa per la manutenzione ordinaria della caldaia è a carico dell’inquilino. Le spese per guasti, rotture e sostituzione dell’impianto, invece, spettano al proprietario dello stabile. Se la causa dell’intervento è da imputare ad una negligenza da parte dell’inquilino, allora quest’ultimo dovrà contribuire alla spesa.
Per ulteriori informazioni, ecco il link al sito del ministero di competenza:
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/component/content/article?id=2031328
Per oggi è tutto. Ricordate che la manutenzione della caldaia è necessaria per garantire il perfetto funzionamento dell’impianto e la sicurezza per le persone che vivono dentro casa. Affidatevi ai professionisti del settore termoidraulico!
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